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658. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta (1453 dicembre 15 "apud Marchariam").

Francesco Sforza informa Angelo Simonetta di aver deliberato, per assecondare il marchese di Mantova, di "piliare la impresa de Asula". Impresa impossibile senza almeno 11000 ducati, per cui gli manda il cancelliere Giacomo Filippo Malombra. Veda di trovare il modo, fino a fare quello che gli dirà Gicomo Filippo, per raccogliere detta somma e, non potendo fare altro, si avvalga dei 5000 ducati degli ebrei e dei 2700 ducati di Mattia da Pesaro pur di raggranellare subito gli 11000 ducati che consegnerà a Giacomo Filippo. Al medesimo egli ha ordinato, secondo il parere degli ambasciatori fiorentini e di Angelo, di far visita a re Renato, cui il referendario di Piacenza donerà 30 carri di fieno, 10 carri di vino e 50 some i biada per i cavalli.

[ 172r] Angelo Simonete.
Havemo omninamente deliberato per contenteza del'illustre signore domino lo marchexe de Mantua piliare la impresa de Asula, la quale parturirà ogni bono fructo. Ma perchè saria quasi impossibile condurli Ie gente utile senza (a) qualchi dinari, che almancho (b) bisognano esser XI mila ducati, mandiamo a te Iacomo Filippo Malumbra, nostro cancellero, perchè tu vedi per ogni modo et via usque a fare quanto te dirà dicto Iacomo Filippo, non possendo fare altramente, de recatare, computati li 5000 ducati deIi zudei e Ii 2700 de Mathio da Pesaro, Ii dicti XI mila ducati; et a questo non lassare mancare cosa del mondo perché se habiano subito de presente; e quelli faray consignare et numerare a dicto Iacomo Filippo. Havemo insuper ordinato a dicto Iacomo Filippo che visiti Ia mayestà del Re e, segondo lo apparere delli magnifici ambassatori de Fiorenza e tuo, gli facia certe ambassiate. Ulterius havemo scripto et ordinato al referendario de Piasenza che debia subito rechatare de fare uno presente ala mayestà del Re, cioè 30 cara de feno, 10 cara de vino et cinquanta some de biada da cavali, como tu gli ordinaray; sichè provede ch'el se facia subito como pienamente te informarà dicto Iacomo Filippo, al qual crederay como a nuy proprii. Data ut supra.
Ser Iacobus.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria.
Cichus.

(a) senza ripetuto.
(b) al mancho ripetuto.