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683. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 dicembre 21 "apud Marchariam".

Francesco Sforza risponde al Colleoni lodandolo per l'interdizione fatta di biade a Bergamo e in parti nemiche. Nulla osta che egli cavalchi verso Valle San Martino per porre fine alle vertenze di quegli uomini, così come approva il suo andare verso Bipio, la rocca di Vercurago e quella di Baydo. Faccia di tutto per impossessarsi di Bripio, della rocca e di quella zona. Gli ricorda che, se ne avesse bisogno, suo fratello Alessandro, che si trova a Orzinuovi, gli potrebbe dare un aiuto. Lo assicura che provvederà presto alla carenza di cibo di quegli uomini d'arme. A proposito delle "tracte de biade" per sfamare la gente di quel paese, gli ricorda i provvedimenti presi tramite il Consiglio segreto, cui deve rivolgersi nel bisogno perchè eseguirà quel che lui i richiederà. Il duca gli rispnde negativamente alla sua richiesta di concedere il salvacondotto a Roberto da Tiene per condurre moglie e figli da Brescia a Bergamo. Si dice dispiaciuto del comportamento avuto con il Colleoni da Antonello da Campagna che ha arrestato quell'uomo della Val Seriana, gli ha preso 102 ducati, due pezze di panno oltre a due cavalli carichi di papiro. Il duca gli ha scritto intimandogli di obbedire in tutto al Colleoni e di restituire quanto sottratto a quell'uomo. Rifacendosi a quanto sopra dettogli di suo fratello Alessandro, gli dice che, se per la cavalcata fatta dai nemici in Val Camonica gli abbisogna di qualcosa, si intenda con suo fratello. Fu scritto ad Antonello di Campagna di restituire denari, cose e beni a quelli della Val Seriana

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Havemo recevuto doe vostre lettere, l'una de dì XVII et l'altra de XVIII del presente, ale quale, respondendo, dicemo, prima, ala parte di modi haviti servati ad restringere che non vadano biade ad Bergamo, che haveti facto molto bene et ve ne rengratiamo, et crediamo molto bene che quelli amici facessero quello ne scriveti, ma, essendo vuy lì, ne stiamo securi che vuy Ii provederiti per modo che non andarano victualie ad Bergamo né ad quelle terre inimiche. Del cavalcare vostro verso la valle de Sancto Martino per la differentia è fra quelli homini, et così verso Bripio et la bastia et la rocha de Vercuraco et dela rocha de Baydo, ne piace grandemente, et così ve confortiamo che vogliati redure al'acordio dicta valle per ogni modo et fare tute quelle provisione ad vuy possibile, como siamo certi che fariti per la recuperatione de Bripio et la dicta rocha et le parte dellà. Et bisognandone alcuna cosa del canto de là, rechiedereti Alexandro, nostro fratello lì al'Urcinovi, el quale ve darà ogni adiuto et favore. Et questa impresa lassiamo a vuy, perchè nuy siamo dala longa et occupati ala impresa d'Asola, qual intendemo tuore de presente.
Ala parte dela carastia et confusione diceti è in quella zente d'arme, dicemo che nuy gli provederemo per qualche modo et presto che poterano vivere.
Al facto de tracte de biade per sustentare quelli homini del paese, dicemo che per altre nostre doveti havere inteso la provisione che havemo facto per la via del nostro Consiglio, siché (a) ad questo non pare dire altro se non che debiati intenderne con loro, perchè exequirano tuto quello (b) che li rechiederiti. El salvoconducto, che ve rechiede Roberto da Tiene de condure la moglie con li figlioli de Brexa ad Bergamo, dicemo che non ne pare per veruno modo glilo debiati fare.
[ 178v] Dela contumaza ha usato con vuy Antonello de Campagnia in sostenire quello homo de Valle Seriana et tuorli li ducati 102, doe peze de panno et duy cavalli carchi de papiro, ne rencresce ultramodo; et pertanto gli scrivemo et comandiamo expressamente che, ad ogni vostro comando, restituisca li dicti dinari et robba integramente; et lo admoniscomo per modo che da hora inante el exequirà et obedirà tuto quello gli comandariti, per(chè) così è nostra intentione; et quando facesse altramente gli daremo ad intendere che harà facto male.
La parte che nuy dicemo de sopra de rechiedere Alexandro, nostro fratello, dicemo per la cavalcata che intendiamo hanno facto l'inimici in Valle Camonica, ala quale siamo certi che habiate facto qualche provisione; et si li bisogna ad provedere alcuna cosa per questo, che ve intendate con dicto nostro fratello. Data apud Marchariam, xxi decembris 1453.
Christoforus.
Iohannes.
Die suprascripto.
Scriptum fuit Antonello de Campanea quod debeat restituere omnes peccunias, res et bona illis de Valleseriana pro quanto gratiam nostram caripendunt.
Christoforus.
Iohannes.

(a) Segue per depennato.
(b) Segue ti depennato.