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691. Francesco Sforza a Tristano Sforza (1453 dicembre 22 "apud Marchariam").

Francesco Sforza, scrive a Tristano Sforza di essere stato informato che i nemici cercano di far guai in Val Camonica. Ha, perciò, ordinato a suo fratello Alessandro e al Colleoni di dedicarsi a tale impresa. Gli comanda, di conseguenza, di essere pronto a rispondere a ogni loro richiesta. In simile forma ha scritto a: Angelello da Lavello, Antonello de Burgo, Sagramoro Visconti, Sagramoro da Parma, Colella da Napoli e ai fratelli Sanseverino.

Tristano Sfortie.
Perchè siamo advisati che I'inimici cercano de turbare Ie cose nostre de Vallecamonica, havemo scripto al magnifico Alexandro, nostro fratello, et al magnifico Bartolomeo Coleone che, bisognando, debiano dare ogni favore expediente a quella impresa.
Pertanto volemo, et comandiamove che debii stare unito et imponto con tuti Ii tuoy, rechiedendoti loro o alcuno d'essi che debii cavalcare o far più una cosa che un'altra, lo debii fare senza exceptione et contradictione alcuna, et non [ 182r] altramente como se nuy te lo comandassemo. Data ut supra.
Cichus.
In simili forma Anghelello de Lavello, Antonello de Burgo, Segramoro Vicecomiti, Segramoro de Parma, Colelle de Neapoli, Francisco Americo et Bernabovi fratribus de Sancto Severino.