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710. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1454 gennaio 2 "apud Marchariam").

Francesco Sforza scrive al Colleoni che, se non fosse arrivato ad alcuna conclusione circa la liberazione degli uomini di San Martino, sospenda il tutto, nonostante le insistenti richieste (l'ultima fatta con Antonello da Scaliono) e sebbene lo stesso duca gli avesse, su richiesta di detto Antonello, mandato da Piacenza Gentile dalla Molara perchè sistemasse ogni cosa. Se il Colleoni avesse comandato la liberazione degli uomini, il duca vuole che ordini di "mandare dreto ad inhibire, con qualche honesta rasone," che essi siano liberati.

[ 188v] Magnifico Bartholomeo Coleono.
El signore marchexe da Monferrato ne ha più volte facto fare instantia che vogliamo fare relaxare quelli homini da Borgo San Martino, et pur novamente ha mandato da nuy Antonello da Scaliono per solicitare la liberatione predicta. Et nuy perfin da Piasenza ve scrissemo et, anche per la instantia del dicto Antonello, mandassemo da vuy Gentile dala Molara perchè acconciasse ciò che bisognava per la liberatione delli dicti homini.
Como havereti inteso horamo per certi respecti, quali ve veneno per la mente, per questa nostra ve dicemo che, se non haveti facta la conclusione sopra la relaxatione predicta, debiati sospendere et non la faceti per niente. Tamen dareti qualche piacevole parole, differendo la cosa finchè nuy ve scriveremo altro sopra ciò; et se per caso havesti facta la dicta conclusione et havesti ordinato cbe fosseno lassati dicti homini, et da vuy già fosse partito dicto Antonello, dicemo che subito vogliati mandare dreto ad inhibire, con qualche honesta casone, che essi homini non siano relaxati; imo restino ancora finchè nuy ve scriveremo altro sopra ciò. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.