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725. Francesco Sforza a Giovanni Stefano da Casate, capitano della Lomellina (1454 gennaio 6 "ex Marcharia").

Francesco Sforza ammonisce Giovanni Stefano da Casate, capitano della Lomellina, che il frumento lo vuole "con bona volontà" dei proprietari, mentre lui, duca, ha lamentele da parte dei conti Giovanni e Bartolomeo Albonese nonchè da Guyone da Mede, suoi uomini d'arme che lui, capitano, li molesta per ciò: cessi, di dar noie ai predetti.

Domino Iohanni Stefano de Casate, capitaneo Lumelline.
Intendemo, per querella delli conti Iohanne et Bartholomeo de Albonexo et anche per Guyone da Mede, nostri homini d'arme, como vuy gravati et molestati li suoi per casone del frumento se rechiede ad nome nostro in quelle parte, et che delli fanti vostri sonno in possessione ad casa loro; de che ne maravigliamo perchè nostra intentione è non togliere cosa alcuna per forza, anzi lo volimo con bona voluntà loro. Pertanto volemo debbiate revocare ogni novità gli havesti facto per questo et per questa casone, tanto cioè de questo frumento alli dicti Iohanni et Bartholomeo et Guyone. Da mò inanzi non dati nè lassati dare molestia nè graveza alcuna a loro, nè ad altri boni homini d'arme quali stano ali servitii nostri, perchè sapeti questo frumento nuy lo pagamo ad quilli alli quali se tole. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.