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742. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 ottobre 10 "apud Gaydum".

Francesco Sforza, nella copia della lettera inviata al podestà di Pavia, accenna al fatto che Bernardo da Lonate compare davanti al podestà per "stare a rasone" per il tumulto avvenuto a Pavia per presentare le sue difese. Il duca consente che esse siano ammesse, nonostante il "lapso de termino", essendo egli stato trattenuto in campo per volontà del duca, che dispone pure che, comparendo, gli sia revocata e cassata "ogni segurtà".

Copia.
Havemo licentiato Bernardo de Lonate contra el quale procedate aciò ch'el venga personalmente a comparire de presentarse da vuy per stare a rasone per casone del tumulto seguito in quella nostra cità de Pavia questi dì passati per fare le sue defensione, et perchè l'è stato questi dì passati a qui in campo de voluntà nostra.
Pertanto volemo che li faciati far rasone et admetiate ogne sue prove et defensione legitime, non obstante ad questo alcuno lapso de termino, volendo anchora che, comparendo et presentandose, como havemo dicto, ogni segurtà havesse data esso Bernardo de presentarse et venire da nuy, la faciati liberamente revocare, cassare et annullare. Data apud Gaydum, die x octobris 1453.

(a) Da per fare a passati a margine.