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744. Francesco Sforza a Benedetto de Curte (1454 gennaio 10 "Ex Marcharia").

Francesco Sforza fa sapere a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza, di aver preso atto di quanto dettogli circa la partenza di Giovanni Rubino e dell'avviso datogli dall'abbate di San Sisto. E' felice per la cattura di Matteo da Pavia. Lo metta in prigione con i ferri ai piedi e badi che non fugga, perchè intende fargli mozzare la testa. Vuole che si salvino i suoi cavalli e la sua roba, che consegnerà a chi il duca gli scriverà, o a chi Pisanello oppure Domenico manderà a prendere. Si è scritto il giorno 11 che si consegnino a Bartolomeo, famiglio di Pisanello, i cavalli e le armi di Matteo.

Benedicto de Curte, capitaneo citadelle nostre Placentie.
Havemo recevuto una toa lettera data ad 7 del presente per la quale restiamo avisati della partita de quello Zohanne Rubino et anche del'aviso hay havuto dal'abbate da San Sisto; al che non bisogna altra resposta.
Apresso siamo avisati como tu hay facto prendere et sostenere Matheo da Pavia et toltoli quella sua robba; donde te dicemo hay facto benissimo et se ne troviamo molto contenti, et volemo che subito gli fazi mettere li ferri ali pedi et mettere in presone et cepi, facendolo guardare ch'el non fugi, avisandote che gli vogliamo fare mozare la testa. Sichè guarda bene che tu ne lo sapii consignare ad ogni nostra posta per quanto te è cara la vita; et in fede de questo te habiamo soctoscripta la presente de nostra propria mano. Li cavalli et la robba sua volemo sia salva perchè li mandaremo ad tuore et gli consignaray ad chi te scriveremo, overo ad chi mandarà Pisanello, overo ser Domenicho da nostra parte; e che non gli manchi cosa alcuna. Data ut supra.
Christoforus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.
Die xi suprascripti scriptum est quod assignentur Bartholomeo, familo Pisanelli, equi et arma suprascriti Mathei.