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753. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1454 gennaio 12 Marcaria.

Francesco Sforza replica alla lettera del 10 gennaio di donna Luchina puntualizzando che per la riconquista di Poviglio si comporterà come "continue" con sue lettere le ha fatto sapere. Si dice impossibilitato a inibire ai Parmensi di comportarsi per il sussidio di quelle sue due villette come hanno fatto nel passato e ancora faranno in futuro, sicome lei non si comporta come gli altri gentiluomini e feudatari. Non ritiene che il capitano di Casteggio la molesti in quanto lui non richiede che il dovuto alla Camera ducale, e un altro capitano non agirebbe diversamente. Il duca, infine, ignora che dei suoi ufficiali le abbiano richiesto ingiustamente 1000 lire: gli faccia sapere chi sono costoro, perchè allora lui interverrà. e le farà dare due per uno.

[ 201v] Magnifice domine Luchine de Verme.
Respondendo a quanto n'haveti scripto per una vostra data a x del presente, dicemo, quanto al facto del Povilio, che per la recuperatione d'essi faremo quanto et como faremo per le altre nostre cose proprie, como continue per nostre lettere ve havemo scripto. Ala parte ove rechiedeti debbiamo provedere che li Parmesani non dagano graveza a quelle doe ville vostre per lo subsidio, dicemo che quello è stato facto continuo per lo passato non poressemo inhibire ch'el non se fatia per l'avenire, perchè non faciando la magnificentia vostra per esse ville quello che fanno tucti li gentilhomini de Parmesana, essi Parmesani e lo reputariano a grande iniuria se gli lo vedassemo adesso; sichè ve confortiamo et caricamo che vogliati havere patientia et fare quanto fanno Ii altri gentilhomini et feudatarii. Ala parte delIa molestia diceti ve dà el nostro capitaneo de Ghiastezo, dicemo che non credemo ve daga molestia alcuna se non per quelle cose, quale debitamente degono fare Ie terre et luoghi vostri ala Camera nostra.
E quando non gli fosse questo capitaneo bisognaria gli ne ponessemo un altro che facesse quello offitio, né credemo questo capitaneo rechieda altro che'l debito della Camera nostra. Ala parte ove diceti che li nostri offitiali ve hanno tolto delle Iibre mille, dicemo che nuy non ne hebbeno may noticia alcuna; et se ne avisareti che sonno quelli che ne hanno tolti li dicti dinari et li habiano tolti indebitamente, ve li faremo restituire per ogni uno duy. Data Marcarie, xii ianuarii 1454.
Irius.
Cichus.