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782. Francesco Sforza ad Antonello de Campania, commissario di Lovere (1454 gennaio 17 Marcaria).

Francesco Sforza scrive ad Antonello de Campania, commissario di Lovere, che se egli avesse conosciuto i sentimenti ducali verso i gentiluomini Cristoforo, Baldassare e Bartolomeo de Zeleri non li avrebbe mandati da lui, perchè essi, tutta la loro casa, i loro antenati sono sempre stati buoni e fedeli servitori dei Visconti. Mentre i Veneziani sono "passionari de voluntà et particularità", lui è ben altro e ha "ogniuno per bono". Vuole che Antonello si scusi e faccia annullare ogni segurtà richiesta in modo che capiscano che il duca li ha per "boni servitori".

Antonello de Campania, commissario Luere.
Questi zentilhomini Cristofaro, Baldasar, Zorzo e Bartolomeo de Zeleri sonno stati da nuy con toa lettera, e inteso la rasone perchè l'hay mandati da nuy, te dicemo che ne rendemo certi che se tu fosti stato informato della mente nostra et havesti saputo quello che sapemo nuy non haveristi facto quello hay facto, perchè questi zentilhomini et la casa soa et soi passati sonno continuamente stati boni servitori e affectionati ad Ia casa nostra delli signori Vesconti et così vanno loro dreto al suo naturale instincto. Et perchè e Venetiani e altri de quello paese e altrove siano passionati de voluntà et particularità questo non è nostro costume, nè andemo nè volemo andare dretro a queste cose, ma volemo essere indifferenti e havere ogniuno per bono dal canto nostro; sichè nuy li havemo ricolti gratiosamente e acarezati e supplito per ti al disturbo e disconzo gli hay dato, e restamo che dal canto tuo per conformarte ala voluntà nostra et per satisfare e reparare a quello che hay facto, che tu fazi el simile, cioè che Ii recogli humamente et gratiosamente quanto sia possibile, facendo la tua scusa più honestamente che potray, dicendo che tu non eri ben informato dela conductione et natura soa et ancora non Ii mandasti da nuy perchè dovessavo recevere alcuno sinistro né mancamento, ma solo per alcune informatione che erano date perchè solo si presentasseno da nuy, como ancora nuy gli havemo dicto, et per l'avenire che li vogli acarezarli e fargli ogni honesto, bono tratamento e favore sichè cognoscano che nuy l'habiamo in lo numero delli nostri boni servitori et che tu sei retracto dal tuo primo concepto, facendoli annullare et cancellare ogni segurtà tolta da loro per dicta casone. Deinde, scrivendo questa, havemo [ 210r] recevuto I'altra tua lettera con li testimonii recevuti, et cetera; ad che non dicemo nè repplicamo altro se non quanto è dicto de sopra. Data ut supra.
Ser Alexander.
Cichus.