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783. Francesco Sforza a Maffeo Stampa, podestà di Treviglio (1454 gennaio 17 Marcaria).

Francesco Sforza preso atto di quanto fattogli sapere da Maffeo Stampa, podestà di Treviglio,circa la liberazione di quello di Valle Magna, detenuto sotto garanzia in cambio dei tre confinati da Venezia in quella terra, oltre a quanto detto nei capitoli della sottrazione di quel territorio a Diotesalvi e agli altri da Petachio, soldato del conte Giacomo "presi et rescossi",lo Sforza gli scrive essere sua intenzione che quello della Valle Magna e il compagno siano liberi di andare con Diotesalvi e gli altri in adempimento di quanto da lui promesso e di osservare per i tre di quello che si era garantito, ma perchè gli sforzeschi non siano peggio trattati dei veneziani, vuole che si costringa quello di Valle Magna a pagare quanto fu versato nella cattura loro.

Mafeo Stampa, potestati Trivilii.
Veduto quanto ne scrive delIa liberatione de quello de Valle Magna, socto sicurtate detenuto Í per contracambio de quelli tre de quella terra erano confinati per la signoria de Venezia, quali, preter la continentia delli capituli concessi per nuy nella adeptione de quell terra al strenuo Deotesalvi et aIi altri, erano ĺ per la signoria predicta foreno per Pathachio, soldato del conte Iacomo, presi et rescossi donde venevano et dovevano libere essere relaxati, te respondemo che nostra intentione seria predicto de Valle de Magna et similiter il compagno fossero libere andare insieme cum Deotesalvi et con Ii altri et observarli quanto per nuy Ii fo promesso, siando observato alIi dicti tre de ĺ quello se Ie doveva versavice observare; ma ad cị che Ii nostri non siano in lo peyore grado de quelli della signoria, ce pare e coś intendemo se possa astrenzere quello de Val de Magna, o soe securtade, ad satisfare aIi dicti nostri di quello forono astretti ad paghare nella captura loro; et cosi exequiray. Data ut supra.
Andreas Fulgineus.