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787. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1454 gennaio 18 "ex Aquanigra".

Francesco Sforza scrive a Bartolomeo Colleoni d'essere contento della distribuzione fatta (un ducato a cavallo) dei denari presi a quelli che cagionarono la calata dei nemici, pur se lui non scorda che gli uomini della valle ebbero danni sia dai nemici che dai suoi soldati. Il duca gli dice che se fosse stato avvisato, sarebbe intervenuto lui sia per Sagramoro Visconti rimasto in Val Trescorre, che per Brusaporto. Gli va che il Colleoni vada verso Brivio, che abbia scritto al Consiglio segreto per avere bombarde, così che gente si porti al di là dell'Adda,come per l'invio di fanti alla rocca di Baiedo. Prende atto che gente sia lasciata a Sovere per la sicurezza di Lovere, luogo, questo, di tale importanza per cui il Colleoni farebbe bene a mandarvi il conestabile Cristoforo da Cremona con i suoi fidati fanti. Non è vero che Sagramoro ha una commissione ducale per la Val Camonica; lo Sforza vi ha già provveduto. Informato dell'assalto nemico fatto alla rocca Urgnano, si dice certo che il Colleoni ha provveduto a che i nemici non le facciano danno. Si conferma al corrente dei "boni tractamenti" di Antonello de Campagna e gli darà di ciò testimonianza del suo gradimento. Lo informa che domani si porterà ad Asolo e lo informerà di quel che succederà. Infine raccomanda al Colleoni di sollecitare quelli della Val Camonica a vigilare i loro passi per prevenire qualsiasi attacco nemico.

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Havemo recevuto tre vostre lettere de dì xi et xv del presente et bene inteso quanto per esse ne scriveti; alla quale respondendo, primo, della lista delli dinari havuti da quelli, quali erano stati casone de fare venire li inimici lì, et cetera, ve dicemo che della distributione n'haviti facto ad uno ducato per cavallo, ne piace; benchè in vero non sapiamo como sia stato ben facto, considerato il damno hanno recevuto li homini de quella valle, così dali nostri, como dali inimici ad tuorgli al presente questi dinari, pur ne piace. Quanto haviti facto de domino Sagramoro Vesconte, qual diceti è remasto in Valle Trascorre, et che vuy provederiti ad Bruscaporcho delli vostri, non dicemo altro, poi site remasto d'acordio così, ma quando ad vuy ni fosti parso, et ne havesti avisato, gli haveriamo proveduto. Del'andare verso Brivio et dela provisione haveti facta in scrivere al Consiglio delle bombarde et gente ve pareno vadano ad campo al [ 211v] al dicto loco dal canto dellà da Adda, et cetera, così delli fanti haviti mandati alla rocha de Bayedo, restamo molto contenti et commendiamo la diligentia vostra; ali quali anche nuy havemo scripto el medesmo. Sichè benchè siamo certi non bisogni, ve caricamo attendati per ogni modo ad levare via quelle doe roche per quiete et secureza de quelle parte.
Delle gente haveti lassato ad Sovere per secureza del loco de Lovere restamo advisati; ad nuy pare, considerato de quanta importantia è quella nostra terra de Lovere, che vuy lì faciati andare Christoforo da Cremona, nostro conestabile, qual è pure fidato et tene fanti fidati.
De quello dice domino Sagramoro de havere nova commissione da nuy de Valle Camonica, ne maravigliamo perché non è vero, ma como haveriti inteso, nuy gli havemo proveduto; sichè non dicemo altro. Cossì restamo advisati del'assalto hanno facto quelli da Bergamo ala rocha de Urgnano confortandovi, benchè siamo certi non bisogna, ad volere provedere et ordinare che l'inimici da Bergamo non possano far damno in veruno locho.
Delli boni tractamenti de Antonello de Campagna restamo advisati; sforzaremo recognoscerlo per modo haverà ad restare da nuy bene contento.
Nuy siamo venuti questa matina qui et domatina andamo ad campo ad Asola; de quello seguirà sereti advisato. Ne pare, così ve confortiamo vogliati scrivere et ordinare ad questi sonno verso Valcamonica che stiano imponcto et admonire quelli della Valle che guardino li passi ad ciò che, mettendose l'inimici ad fare qualche cosa per essere nuy venuti qui, non possano fare damno alcuno. Ex Aquanigra, xviii ianuarii 1454.
Zanetus.
Iohannes.