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793. Francesco Sforza a Bongiovanni, referendario di Lodi (1454 gennaio 19 "Aquanigre").

Francesco Sforza scrive a Bongiovanni, referendario di Lodi, di sospendere ogni procedimento contro un taverniere di Castiglioni, intentato dai dazieri lodigiani con l'accusa che detto taverniere vendeva vino senza licenza. Il duca all'arrivo a Lodi vorrà sentire l'una e l'altra parte e deciderà secondo giustizia.

Domino Boniohanni, referendario Laude.
Gravandose Ii homini de Castiglione che per Ii datieri de quella nostra città è stato proceduto contra uno loro tavernaro faceva la taverna (a) in la dicta terra per havere venduto vino senza licentia et contra Ii ordini loro et che, per casone de ciò, è stato condemnato in certa quantità de denari; del che dicono recevere gran torto. Intendemo non se proceda in questa cosa ad acto alcuno contra dicto tavernaro, o homeni per fine non siamo nuy Iì ad Lode, dove speramo essere presto; sichè faray sopersedere in questa causa fine alIa nostra venuta, che vorrimo intendere l'una parte et l'altra et vedere chi ha raxone, et ad quello darla. Ex Marcharia, xx ianuarii 1454.
Andreas Fulgineus.

(a) In A tavernaro con ro depennato.