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808. Francesco Sforza al vescovo di Trento (1454 gennaio 23 Marcaria).

Francesco Sforza esprime al vescovo di Trento la sua sorpresa non solo perchè molti suoi uomini si siano accodati alla truppa di Pietro Brunoro da Brescia nell'invadere la Val Camonica, ma anche per aver presi dei suoi sudditi come prigionieri da taglia. Il duca ricorda al presule i suoi rapporti di amicizia e, perciò, chiede il libero rilascio dei suoi uomini, ammonendolo che, altrimenti, provvederà alla loro indennità.

[ 220r] Episcopo Tridentino.
Questi proximi giorni passati, como la signoria vostra debbe havere inteso, movendose Pietro Brunoro da Bressa con alcuno numero delle gente inimiche per andare in Valle Camonica aIe ofese nostre et delli homini nostri delIa dicta Valle, se trovarono andare et cosl andoreno secho in compagnia fin in la dicta Valle di Zorzo da Lodrono con delli suoi homini et alcuni conestabili et molti homini del paese et terre vostre, quali tuti insieme con esso Petro Brunoro feceno insulto contra l'homini nostri della predicta Valle nostra, tractandoli sinistramente a modo di inimici, delli quali dicti vostri ne presero pur alcuni, quali, nela sua retornata, menoreno seco come presoni da taglia, intendiamo se Ii rescodeno; dela qual cosa non poco non maravigliamo, ma pur assay ne dolemo perchè, essendo nuy sempre bene vicinato et venuti nuy et Ii nostri amicabelmente et senza veruna rixa et questione con essa vostra signoria et con Ii suoi homini, non sappiamo per qual casone siano mosti contra Ii nostri subditi cosi impietosamente, benchè crediamo firmamente questo non sia processo nè con vostra saputa, nè con vostra voluntate. Per la qual cosa, pur supponendo nuy, como havemo dicto, questa cosa essere proceduta certamente senza notitia et consentimento dela vostra signoria, siamo mosti per questa nostra confortarla et pregarla voglia fare relaxare Ii dicti nostri homeni liberamente et senza alcuno pagamento de taglia et fargli restituire a loro liberamente ogni robba a lore tolta; et deinde admonirgli dicti vostri homini ad venire deinceps costumatamente et amicabelmente con li nostri, como crediamo sia vostra intenzione. Altramente a nuy seria necessario omnino providere ala indemnitate d'essi nostri homini per modo che a nuy finalmente non piaceria per rispetco del'amore et singulare benivolentia havemo verso essa vostra signoria. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.