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837. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1454 gennaio 29 Cremona).

Francesco Sforza risponde al Colleoni, che perorava una diminuzione degli oneri per gli uomini di Motello e di Padernello, che non li graverà oltre il dovere, ma occorre che anch'essi, come gli altri, sopportino (e così ha pur detto agli uomini andati da lui) le tasse dei cavalli di cui nessuno è esente. Gli fa presente che quelli alloggiati a Calvisano, Gambara e Gottolengo sono così mal sistemati che necessita "mandare ad saccomano per Falasco".

Magnifico Bartholomeo Coleono.
Havemo recevuto la vostra lettera et inteso quanto ne scrivete in recomandatione delli homini dele Motello et de Padernello; al che respondendo, ve dicemo che nuy provederemo in modo che dicti homini non sarano gravati contra el dovere et contra la debita portione loro; ma necessario è che loro faciano Ia parte soa circha Ie taxe delli cavalli daIe quale niuno preservamo exempto, etiam se fosse nostro fiolo. Sichè de ciò te ne avisamo, como anchora havemo facto dire aIi homini d'essi luochi venuti qua da nuy; et certifichiamove che nuy gli haveressemo facto voluntiera ogne nostro aconcio che nuy havessemo possuto, ma non [ 226v] se pò fare altramente, dovendose alozare Ii cavalli, avisandove che quelli nostri che sonno a Calvisano, Gambara et Gottolengho et per Ii altri stanno non bene alozati et sinistramente et in modo che gli convene mandare ad saccomano per Falasco; sichè per manchamento delli alozamenti convene che dicti homini supportano la parte loro. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.