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859. Francesco Sforza a Filippo Confalonieri 1454 febbraio 1 Cremona.

Francesco Sforza esprime a Filippo Confalonieri la sua sorpresa per la risposta datagli alla richiesta di informarlo dei fatti di madonna Luchina. Alla risposta che lui non intende impicciarsi dei casi di madonna, gli oppone che lui, Filippo, vuol sapere dei fatti del duca più di quel che allo stesso duca interessa, e gli precisa che la richiesta non era di "indovinare" i fatti. Il duca gli comanda di portarsi domani da lui a "Pizleone", ove si troverà per pranzo.

[ 231v] Domino Filippo de Confanoneriis.
Havemo recevuta la vostra littera et inteso quanta voi ne scriveti ala nostra respondendo, cioè, che voi credete che noi ve habiamo rechiesto per Ii facti de madona Luchina, delli quali diceti non volerveme impazare, et cetera. Al che respondendo, vi dicemo che non possiamo fare che de ciò non ne meravigliamo, perchè voglate indivinare et sapere delli (a) facti nostri più che se voglamo nui; el che non sta bene ad voi, et quando bene ve havessemo rechiesto per Ii facti d'essa Madonna Luchina, ne pare che voi devevati obedire et non indivinare. Per la qual cosa de novo ve replicamo che, recevuta questa, subito vegnati da noi senza exceptione alchuna. Data Cremone, primo februarii 1454.
Insuper perchè nui se retrovarimo domane a disinare a Pizleone, volemo che domane ad questa hora ve trovati là senza fallo. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.

(a) Segue facti con segno abbreviativo depennato.