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865. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1454 febbraio 4 Lodi).

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi in favore di Griffone e di Romagnolo, suoi uomini d'arme, che furono ragazzi e famigli del defunto Giovanni Piccinino e con cui, in fedeltà e obbedienza, condivisero fino all'ultimo ogni stento e fatica. Inteso che in città e nel distretto vi sono dei debitori del Piccinino e persone con la sua roba, gli pare onesto che trovandosi debitori o gente con roba del Piccinino, Griffone e Romagnolo beneficino della roba e dei crediti

Locumtenenti Placentie.
Griffone et Romagnolo, nostri homini d'arme, foreno regazi et poi famigli, et demum continuamente stetero con el quondam Iohanne Picinino de Suana, in casa soa usque ad ultimum; el quale, essendo Ii predicti alevati con luy, como sonno, siamo certi, se fosse vivuto, gli haveria facto del bene perchè Ii predicti gli foreno sempre fideli et obedienti. Per la qual cosa, intendendo nuy che in quella nostra cità et suo destrecto, gli sonno alcuni debitori et che hanno delIa roba del dicto quondam Iohanne Picinino, et parendo honesta et iusta cosa che quelli, che hanno patuto et durato per ogne tempo ogne fadiga et stento per lo dicto Iohanne Picinino, debbiano havere utile et comoditate delle cose soe, volimo et comettiamove che, retrovandose robba alcuna o debitori del dicto quondam Iohanne Picinino, che licitamente fosse del predicto et che adesso spectasse ad luy, faciati dare et consignare aIi predicti Griffone et Romagnolo tutta quella robba se trovarà del predicto quondam Iohanne Picinino; et così Ii dareti ogne favore opportuno perchè possano extrahere dalli dicti debitori quello che rasonevelmente sonno obligati, como a pieno ve informarano Ii predicti. Data ut supra.
Zaninus.
Iohannes.