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870. Francesco Sforza ad Antonello de Campanea 1454 febbraio 5 Lodi.

Francesco Sforza risponde ad Antonello de Campanea di aver inteso dalle sue lettere della fuga di Paolo eremita, mentre degli altri, del cui invio gli ha scritto per riferirgli come è avvenuto il fatto, nulla sa di loro. Informato della incursione nemica, lo riassicura di aver ordinato a Tiberto Brandolini di portarsi lì. Circa la sua licenza di far ritorno a casa, gli dice di rinviare tutto a tempi migliori.

Antonello de Campanea.
Havemo recevuto Ie toe lettere de dì XXIII et XXX del passato et inteso quanto ne scrive dela fuga de Paulo heremita et de quelli altri, che dice mandare da nuy per referire il facto como era passato: Per breve resposta te dicemo che fin ad qui coloroa non sonno venuti da nuy, nè sapiamo che sia de loro. Ad la parte delIa venuta in quella parte delle gente inimiche havemo inteso el tuto, et per questa et altra casone havemo mandato in là el magnifico miser Tiberto con premissima commissione de provedere ad simili cose et fare che ad inimici non reschi el pensiero. [ 234v] Al facto dela licentia ne rechiedi de andare ad casa, te dicemo che quando Ie cose siano in migliore assecto, tu ne avisi, perchè alhora te responderemo quanto haveray ad fare. Data Laude, 5 februarii 1454.
Christoforus.
Iohannes.