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88. Francesco Sforza a Giovanni Stefano da Casate, capitano della Lomellina 1453 agosto 16 "ex felicibus castris apud Gaydum".

Francesco Sforza conferma a Giovanni Stefano da Casate, capitano della Lomellina, di aver saputo dello scorretto comportamento degli uomini del Cairo e di Gambarana che non hanno consentito, in disobbedienza alla duchessa e a lui stesso, di dare alloggio ai compagni del Colleoni, per cui furono privati dai nemici dei loro cavalli. Il duca impone che quei del Cairo e di Gambarana risarciscano detti compagni delle loro perdite.

[ 26v] Egregio militi domino Iohanni Stefano de Casate, dilecto capitaneo nostro Lumelline.
Per vostre lettere scripte al magnifico Bartholomeo Coglione, nostro capitano d'arme, havemo inteso che per proprio defecto et mancamento delli homini nostri da Cayro et Gambarana, li quali, non havendo voluto nč per lettere dela illustrisima madona Biancha, nostra consorte, nč per vostro comandamento, allogiare alcuni compagni del predicto magnifico Bartholomeo, č seguito che l'inimici gli hanno sachezati e toltoli li cavalli, del che non solamente ne segue grande incomodo ali dicti compagni, ma etiamdio a nuy, et non intendemo patere la temeritā, insolentia et inobedientia da dicti da Cayro et Gambarana. Per dare exemplo de obedientia alli altri, et expresse ve commettemo che debiati stringere li dicti da Cayro e Gambarana a pagare li suoi cavalli a quelli compagni et ogni altra robba a loro tolta per non essere stati allogiati como dovevano, et questo sumariamente et senza veruna exceptione, non aspectando altre replicatione de nostre lettere superinde, ma exequito quanto havemo sopradicto. Ex felicibus castris apud Gaydum, die xvi augusti 1453.
Ser Iacobus.
Iohannes.