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892. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1454 febbraio 7 Lodi).

Francesco Sforza ricorda al luogotenente di Lodi di aver scritto al vescovo di Lodi di far citare prete Niccolò Dragone e altri preti assenti dalla città, sotto pena della perdita dei benefici se non rimpatriavano, il che non han fatto. Vuole che a prete Niccolò intimi di rimpatriare entro un certo tempo: se non lo facesse, costringa il fratello, Leonardo Dragono, a rinunciare ai benfici che tiene detto prete Niccolò.

[ 239r] Locumtenenti Laude.
Te recordiamo per altre nostre lettere havere scripto al reverendo monsignore vescovo de questa nostra cità che facesse citare prete Nicolò Dragono et alcuni altri preti absenti dala cità che, sotto pena delIa privatione delli loro beneficii, dovessero redurse a repatriare; la qual cosa non hanno voluto fare. Il perchè te deliberamo vedere se ne voranno obedire, et volemo et ve commettemo che al dicto prete Nicola debbiati far intimare che infra certo termine, che ve parirà idoneo e competente, debba venire et repatriare per consolatione et salute delle anime sottoposte ala cura soa; et non venendo luy, volimo che senza repplicatione de più (a) nostre littere, costringati Leonardo Dragono, suo fratello, ad renuntiare ad Ii beneficii, quali tene dicto prete Nicholò in questa nostra cità. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) più in interlinea.