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895. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1454 febbraio 7 Lodi).

Francesco Sforza fa presente al luogotenente di Lodi che le robe sequestrate ai due famigli fuggitivi erano, su richiesta di Perugino, uomo d'arme della squadra di Marioto, state consegnate ad Antonino Boryoco di San Colombano, che con danno del Perugino, le ha restituite. Il duca vuole che il luogotenente convochi Antonino e, se le cose stanno così, lo costringa a consegnare dette cose al Perugino o lo risarcisca.

Locumtenenti Laude.
Como vuy intenderiti, foreno poste in sequestro alcune robbe de duy famigli fugitivi in mane de Antonino Boryocho dela terra de San Colombano ad instantia de Perusino, nostro homo d'arme della squadra de domino Marioto, le quale robbe esso Antonino le ha restituite, senza veruna licentia, in preiuditio d'esso Perusino, et perché esso Perusino ne recircha, vogliamo provedere che'l possa havere la satisfatione soa, el che a nuy pare ragionevele. Volimo, et così ve commettiamo che mandiati per dicto Antonino qui vengha da vuy, et intesa poi la cosa essere così, stringeritelo ad farlo consignare dicte robbe sequestrate, overo ad pagare quello che esso Perusino debbe havere per casone d'esso sequestro, facendo circa ciò in modo che nuy più non habiamo ad receberne querella; et sentendo che la cosa fosse altramente, ne avisariti per vostre lettere. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.