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910. Francesco Sforza a Luchina dal Verme (1454 febbraio 9 Milano).

Francesco Sforza chiede a donna Luchina di mandare lettere ai suoi ufficiali di Bobbio e dei luoghi vicini con le quali ordini che, ad ogni richiesta del referendario ducale di Piacenza, arrestino gli uomini in transito con bestie e robe della Valle Nure e altri del vescovato di Piacenza, che sono morosi nel pagamento delle tasse del sale per oltre 6000 lire e non li rilascino senza il consenso del referendario o dei Regolatori e Maestri delle entrate.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Perché li nostri homini de Valle de Nurio et altri del nostro vescovato de Placentia, vicini ali vostri, son debitori dela nostra gabella più cha de libre semille de imperiali per casone delle loro taxe de sale, et al pagamento de esse insino al presente sonno stati renitenti, ve caricamo et confortamo che vogliati mandare per vostre lettere opportunamente ad li officiali vostri de Bobio et caduni altri vostri loci lì vicini che, ad ogne requisitione del referendario nostro de Placentia, faciano detinere caduno de loro farà transito per quelle vostre parte con bestie et robbe, et non gli relaxano senza (a) licentia d'esso referendario, overo delli Regulatori et Magistri delle nostre intrate informati d'essi debiti. Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue nostra depennato.