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967. Francesco Sforza agli uoimini di Varzi (1454 febbraio 20 Milano).

Francesco Sforza ripete agli uoimini di Varzi di essere obbedienti al podestà e al castellano e di far loro avere il salario nei debiti tempi, come, purtroppo, non fanno, mostrando la massima incuria delle lettere ducali, che devono "bene servare".

Hominibus Varci.
Per più nostre lettere ve havemo scripto et commadato che al nostro podestà, quale è lì, gli debiate portare reverentia et prestare debita obedientia, et ad esso podestà et al nostro castellano respondere ad Ii debiti tempi de loro salario et provisione; et havemo informatione fino a qui non haviti facto, nè voluto fare niente, che molto ne fa maravigliare siati così renitenti, tardi et retrogradi, et che fate così pocha stima del nostro scrivere et di nostri comandamenti. Pur siamo contenti de scriverve de novo et per queste ve confortamo et comandiamo, et expresse ve dicemo che al nostro potestà debiati obedire et così a luy como etiam al castellano far li loro pagamenti del passato et presente et per l'avenire respondere ad Ii tempi debiti, senza più scriverve et repplicarve de ciò, certificandove che così facendo l'haveremo grato et accepto, et grandemente ne piacerà; altramente gli faremo oportune et debite provisione, admonendove debbiati bene servare queste nostre lettere che, quando per veruno tempo ve Ie mandaremo, Ie possiati bene monstrare; sichè Ie servareti con diligentia.
Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.