Registro n. 16 precedente | 968 di 1825 | successivo

968. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1454 febbraio 20 Milano).

Francesco Sforza, in considerazione del rincaro delle biade in cittā e nel vescovato, impone al luogotenente di Lodi di non consentire alcuna, anche minima, esportazione di biade non tenendo conto di alcun tipo di precedente licenza concessa "a che se voy".

[ 259r] Locumtenenti nostro Laude.
Perchč sentemo essere molto incarite le biave in quella nostra citā et anche de fora nel vescovato, non intendemo nč volimo per cosa alcuna che voy lassati trare fora d'essa citā, nč del vescovato alcuna quantitā de biave, nč picola nč grande, per alcuna licentia qual havessemo concessa de qui indreto a che se voy, salvo a quelli a quali concedessemo nove licentie per l'avenire. Servate aduncha questa nostra mente. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
Locumtenenti Laude.
Vuy vederiti per l'altre nostre lettere scripte a voy, al referentario et ali presidenti(a).

(a) La missiva che cosė si interrompe, č depennata.