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981. Francesco Sforza a Giovanni Rufino e a Pietro Simone di Olevano, deputati al rinnovo della tassa dei cavalli della Lomellina (1454 febbraio 22 Milano).

Francesco Sforza scrive a Giovanni Rufino e a PietroSimone di Olevano, deputati al rinnovo della tassa dei cavalli della Lomellina che non devono procedere a tale operazione senza la partecipazione di Giovanni Stefano da Casate, capitano della Lomellina, per togliere motivo ai feudatari del contado di Pavia che loro soli, per quella comunità, debbano procedere al compartito delle terre feudali.

[ 261v] Domino Iohanni Rufino doctori et Petrosimoni de Olevano, deputatis ad refectionem tasse equorum Lumelline.
Se sonno agravati con nuy alcuni delli nostri feudatarii del contado de Pavia, che'l gli pareria preiuditio dele sue ragione, et anche gli pariria pocho ragionevele che voy per quella nostra comunità dovesti tassare le terre feudale, dubitandose che per lo interesse della comunità loro non venessero ad essere più gravati del'honesto. Unde per tolergli ogne cagione de lamentarse, parendone pur che non se moveno (a), havemo deliberato che domino Iohannestefano da Casate, nostro capitaneo de Lumellina, como persona indifferente et discreta, debba essere con vuy, et che senza sua participatione e consentimento non se debia procedere ala compartitione delle terre feudale; siché intenderiteve con luy e non procederiti ad publicare tassa veruna ale dicte terre feudale senza sua participatione, como è dicto. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue dala honestate depennato.