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1011. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1450 novembre 28 Milano

Francesco Sforza comanda a Tommaso Tebaldi da Bologna, commissario di Como, di costringere Giovanni Andreani da Corenno a mantenere la promessa di rilevare dalla garanzia data dal conte Giovanni da Balbiano e Simone Orrigoni a quelli di Piuro per la liberazione di Spilimberto Trivulzio.

[ 272v] Thome Tebaldo de Bononia, commissario Cumarum.
Secondo siamo informati dal conte Zohanne da Balbiano et Simone Arrigono essendo preso da quelli de Piuri misere Spilimberto da Triuzio loro lo rescoteno medianti soy pigni et denari per ducati centoocto, quali promesseno a quelli de Piuri, dopoy uno Zohanneandrea di Andriani a pregare d'esso misere Spilimberto, promessi et dadi la fede soa ad essi conte Zohanne et Simone de relevarli dalla dicta promissione facta a quelli de Piuri per casone d'essi ducati cviii, el che may non ha facto. Et bem che per nostre lettere commectessemo altre volte al capitaneo nostro del laco de Comme (1) che, costandogli della promessa facta per lo dicto Zohanneandrea lo dovesse astrenzere a relevari li dicti conte Zohanne et Simone dalla dicta securtà, overo promessa et esso capitaneo ne facesse certo commandamento et altre scripture, pur li dicti conte Zohanne et Simone non sonno relevati, de che se dolono et graveno grandemente. Pertanto te commectimo et volemo che, constandote le dicte cose et ch'el dicto Zohanneandrea promettesse li dicti ducati cviii alli predicti conte Zohanne et Simone per la securtà, overo promessa, qualli fecino loro a quelli de Piuri per esso misere Spilimberto, provedi et astrenze el dicto Zohanneandrea a satisfarli integramente delli dicti denari con tanto maiore celerità quanto che l'è passato el termino da uno gran pezo, et in modo non ne sentiamo più novella. Data Mediolani, xxviii novembris MCCCCL.
Cichus.


(1) Identificato come Antonio Porro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 253).