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1042. Francesco Sforza a Giovanni Orombelli 1450 dicembre 1 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni Orombelli di ispezionare le fortezze dell'alessandrino e di accertare che guardia fanno, quanti e che uomini hanno, di quante e quali munizioni, oltre che vettovaglie dispongono, che tipo di deficienze denunciano. Dia, in particolare, informazione sullo stato delle fortezze di Annone e di Tortona, e di tutto riferisca a voce a Milano.

Iohanni Orombello.
Toray la copia della lista della municione hai data ad Ceccho, nostro segretario, et andarai in Alexandria et ad tucti li altri lochi del teritorio de Alexandria, dove sonno roche et forteze nostre. Ei primo et ante omnia vederai como sonno bem (a) guardate le forteze de Alexandria et le altre forteze de alexandrino et se li castelani tengono le paghe et fanti che (b) degone tenere et se sonno boni et sufficienti et che non gli sia d'ogni gente. Facto che haverai questo, vederai le monicioni che sonno in le decte forteze et presertim le monicione de biave, overe victualie, perché altra volta forano fornite per sei mesi, et de ciò habbi informacione dal commissario (1) et thexaurero de Alexandria (2) et vedi quello che loro hanno facto metere in le dicte forteze ultra quello como havimo dicto altra volta gli fo messo per sey mesi. Et trovando ti che le dicte municione gli siano tutte, perché fo commesso alli castellani che non ne dovesse movere, bene quidem, in caso che tu trovi che essi castellani habiano mosso et levato cosa alcuna delle municione predicte fa che, prima te parti de là, fa che loro gli remectano tutto quello che ne hanno levato, che non gli manchi niente et poy commandaray [ 279r] ad cadauno delli dicti castellani per parte nostra che per quanto hanno caro la gratia nostra, da qui inanzi non movano più cosa alcuna delle dicte municione le quale loro degono bem tenere et governare per extrema necessità et bisogno che potesse occorere ad ciò che loro se trovano forniti et proveduti, et ad ciò che le dicte forteze siano bem fornite, como è la nostra voluntà et intencione. Facte che haveray le cose predicte, vedi quello ti pare gli bisognasse più per adesso et portalo in scriptis, perché se possa provedere ad quanto bisogna; secondo andarai ad vedere el castello et forteza de Annono, como è guardato et como è bem fornito de fanti et dele municione che gli sono et quelle ti pare gli bisognano, et se gli è da fare più una cosa che una altra. Ultimo, andaray ad Tertona ad vedere quelle forteze como sonno guardate, et se li castellani et connestabilli tengono li fanti che degano tenere secondo la lista che Cicho ha data, et porta in scriptis le municione che gli sonno et quello ti pare gli bisogna. Et demum venerai informatissimo de ogni cosa. Data Mediolani, die primo decembris MCCCCL.
Cichus.


(a) Segue fornito depennato.
(b) Segue degono depennato.

(1) Identificato come Liberio Bonarelli da Ancona (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 527).
(2) Identificato come Gaspare Taccono (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 531).