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1105. Francesco Sforza a Guiniforte Maletta e alla comunità di Pontremoli 1450 dicembre 10 Lodi

Francesco Sforza comunica a Guiniforte Maletta e alla comunità di Pontremoli il suo dispiacere per i furti e i danni fatti dalla sua gente. Li assicura di aver ordinato al fratello Alessandro di individuare i facinorosi e di punirli, costringendoli a riparare e a restituire il maltolto.

[ 290v] Commissario (1) et hominibus Pontremuli.
Segondo che siamo informati quelle nostre gente che sono andate in Toschana ve hanno usato deshonestate assay in robbare et dannezare quello paese, del che ne havimo havuto grandissima displicentia et affano, perché è stato contra la totalmente nostra et disposicione nostra et contra l'ordini nostri, quali havemo dati circha el suo passare, et per certo disponemo fare tale evidentia et demonstracione che chi se serà scomponuto cognoscerà havere facto male a non servare l'ordini nostri, et perché scrivemo supra ciò ad Alexandro, nostro fratello, che se informi de quelli haverano commisso lo excesso, et preteriti l'ordini nostri et gli punischa et gli facia emandare el danno, vogliate mandare in scripto le cose tolte aciò ch'el possa far fare la restitucione, avisandove che havimo ordinato che lì non debbia allogiare alcuno delle nostre gente, et dative de bona volia che nostra intentione è che siate bem tractati in tal forma che cognoseriti che ve avimo cari et nel numero de quelli havimo carissimi. Data x decembris, Laude 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Guiniforte Maletta (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 509).