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1146. Francesco Sforza a Pietro Paolo Pontani da Spoleto 1450 dicembre 13 Lodi

Francesco Sforza ricorda a Pietro Paolo Pontani da Spoleto, capitano della Martesana, di avergli imposto di costringere gli uomini di monte Brianza a pagare vino ai soldati presso loro alloggiati, ma quei della pieve di Agliate non hanno fatto la loro parte. Francesco e Bertola da Nana non hanno da fare se non quello che Boschino ha ordinato.

Domino Petropaulo de Spoleto, capitaneo Martesane (1).
Como tu say, a questi dì passati te scripsimo che tu strengesse li homini del Monte de Brianza a paghare a tutti li nostri provisionati lì allogiati per tricento boche centocinquanta brente de vino per quindeci dì, del qual ne tochano alla pieve de Aglià cinquanta brenta. Fim qui tutti gli altri hanno satisfacto, excepto la dicta pieve de Aglià che, secondo siamo informati pare che Francesco et Bertolà da Nana, nostri provixionati, domandano la taxa del vino per loro in la dicta pieve, che non è nostra intencione, né hanche degono havere lettera da noy de tale cosa, excepto la lettera che hebbeno fim questa estate, la qual intendemo sia renovata. Pertanto, non obstante ogni altra cosa fa che tu faci respondere a Boschino, overo alli nostri provixionati, secondo che luy te ha ordinato della dicta taxa de cinquanta brente de vino, videlicet che gli homini della pieve de Aglià, de qua et dellà dal Lambro, paghino la taxa predicta, dela qual non vogliamo ch'el dicto Francesco et Bertolà se ne impazi, se non como Boschino ha ordinato, zoè che lor habbiano la taxa in la squadra de Gasparino, perché sonno in la soa squadra et se li dicti Francesco et Bertolà havesseno niuna nostra lettera per questo, fa che ne mandi la copia. Ex Laude, die xiii decembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Pietro Paolo Pontani da Spoleto (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. ).