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1150. Francesco Sforza a Galeotto Ratti 1450 dicembre 13 Lodi

Francesco Sforza ordina a Galeotto Ratti, capitano di giustizia, di convocare presso di sé il padrone dell'osteria dove morì Nicolò Salimbene, famiglio del marchese di Ferrara, lasciando un cavallo e 18 ducati. Gli faccia restituire tutto ad Antonio da Trezzo, cancelliere ducale, che restituirà, poi, a sua volta, tutto al marchese.

Capitaneo iusticie (1).
Altra volta, quando eravamo a Milano, morì de morbo in l'hostaria dala Cervia de quella nostra cità Nicolò Salimbene, fameglio del'illustre marchese de Ferrara, lo quale lasò alo hostero dela dicta hostaria uno cavalo et dicioto ducati. Pertanto [ 299r] volimo che habiati da vui lo dicto hostero et fati ch'el consigni lo dicto cavalo et dinari ad Antonio da Trezo, nostro cancellero, lo qualo mandamo a Ferrara aciò posa consegnare lo dicto cavalo et li dinari alo prefato signor marchese, como ge l'havimo comiso. Laude, xiii decembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Galeotto Ratti (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 144).