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1211. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1450 dicembre 19 Lodi

Francesco Sforza vuole che il Regolatore e i Maestri delle entrate decidano se la rinuncia alla podestaria di Mede e di San Giogio di Lomellina fatta da Tommaso Baffadosso, condannato a causa di un delito, sia valida o non. In quest'ultimo caso, gli rimanga la podestaria; nel caso opposto, versi 25 ducati e sia podestà per due anni.

Regulatori et Magistris intractarum.
Como doveti sapere l'officio della potestaria de Mede et Sam Zorzo fo deliberato per vuy ad uno Thomase Baffadosso (1) per fiorini 104, il qual Thohamase per uno certo delicto per luy commesso, essendo condempnato et de casone devoluti li soy beni alla Camera nostra pare renonciasse dicto officio in mane de Raphael Zachaira, nostro capitaneo de Lomellina, unde, essendo ad noy proferto de dicto officio ducati xxv per doi anni et parendo ad noy la dicta renuncia facta per lo dicto Thomase al dicto capitaneo non potere havere loco perché esso Thomase non la havia potuta fare, scripsimo al dicto capitaneo como vederiti, che volendo luy dicto officio per dicti ducati xxv eravamo contenti lo havesse luy et, se luy non lo volesse ce ne advisasse perché lo dariamo ad uno altro, il quale capitaneo ne responde volere dicto officio per dicti ducati xxv, ma ne dice havere paghato fiorini 104 per la renuncia gli fece dicto Thomase del dicto officio, come da luy intendereti, et ne domanda gli faciamo rasone. Pertanto volemo intendiati la rasone sua et parendo ad vuy che de rasone el dicto officio gli debbia remanere per la dicta renuntia et per le rasone che luy monstrarà senza paghare dicti xxv ducati, siamo contenti gli remanga. Quando a vuy paresse altramente volemo, paghando luy alla Camera nostra ducati xxv, gli lo deliberati per duy anni, como havemo dicto et del tutto ne advisati. Laude, xviiii decembris 1450.
Cichus.