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124. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino e Andrea da Foligno 1450 agosto 17 Lodi

Francesco Sforza vuole che sollecitamente si raccolgano danaro e frumento da assegnare a chi lui intende.

Locuntenenti Cremone et ser Andree de Fulgnato (1).
Dilectissimi nostri, havemo recevuto vestre littere circa el facto dele addicione, cioè an se debeno fare, et cetera, alle [ 91r] qualle respondemo, dicimo che, essendo com vui scriviti, siamo contenti et anche volimo che concedati ad nostro nome che se possano fare per cagione del subsidio, al qual ve carrichiamo quanto più possimo vogliati insistere cum omni industriosa solicitudine et dilligencia, ita che senza perdimento de tempo se reschoti, ad ciò che possimo deli dinari o frumento di quello assignare la parte sua a chi la intendemo dare. Siamo ultra ciò contenti attento quantto scriveti del dacio dela draparia. Alla parte dela biava per li cavali deli soldati, ad noy non pare né volimo che se gli dia fino a tanto che non ve scriveremo altro. De quanto ce haviti scripto vuy, Zohanne, dela conditione de quella nostra cità, rimanemo molto leti et consolati, confortandovi et pregandove che gli faciati havere tal dilligencia che se conservi in sanità, dela quale non ne potresti far cosa che più ne piacese né più ne fose grata. Laude, xvii augusti 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino (la carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici).