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1336. Francesco Sforza a Giovanni Ceno da Varese 1451 gennaio 4 Milano

Francesco Sforza esorta Giovanni Ceno da Varese, referendario di Cremona, a rendere giustizia a Mosè, molestato per il dazio degli usurai, professione cui dice di avere rinunciato.

Referendario civitatis Cremone (1).
Moysè, ebreo da Cremona, exhibitore de questa, ne ha dicto et narrato essere molestato per el dacio delli uxorari de quella nostra città de Cremona, nel qual dice non havere a fare niente et haverli renuncianto, como più ad pieno da luy intendereti. Et perché non voramo né luy né nessuno fosse menato alla lunga per subterfugii et cavilacione, te confortiamo administrali in ciò rasone et iusticia, siché non habbia alcuna iusta casone de querella, et haverlo recomandato, per modo non sia detratiato et fatoli contra el dovere et iusto. Mediolani, iiii ianuarii 1451.
Facinus.


(1) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).