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1369. Francesco Sforza ai consoli, al comune e alla comunità di Castelleone 1451 gennaio 8 Milano

Francesco Sforza ordina ai consoli, al comune e alla comunità di Castelleone di riportare le lamentele riguardanti gli uomini alloggiati lì a Sagramoro Visconti o al podestà. Nel caso non intervenissero si rivolgano allo stesso duca.

Consulibus, comuni et hominibus terre Castrileonis.
Nostra intencione è et volimo che le nostre gente che stanno allogiate lì stianno neli loro termini et vivano bene, non damnezando né vuy né altri. Ma se pur veruno male componuto prorumpesse in qualche mancamento, volimo che faciati le vostre lamenta ad misser Sagramoro Vesconte o al potestate (1) lì, ali qual havimo comesso ve faciano rasone et provedano al'inconvenienti: et siamo certi gli provederano. Et quando pur loro non gli provedesseno, recoreti ad noy, che gli faremo fare debite provixioni. Volimo dal'altra parte et cossì ve comandiamo, per quanto haveti cara la gratia nostra, che ve guardati da scandali et dalle questione: et questo dicemo perché sentimo alcuni de vuy homini sussurare et minazare cum parole, avisandavi che ve illi per quem scandala veniseno che ve darissimo intendere non haveressivi facto bene. Siché stati nelli termini et guardativi dalli incunvenienti, che non poterissimo fare che non facissimo punicione. Mediolani, viii ianuarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Galeazzo Castiglioni: l'inizio della sua carica (1451 febbraio 1) è tuttavia successivo alla data della missiva registrata (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 429).