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1375. Francesco Sforza a Marcolo Omodei e al comune e alla comunità di Cassirago 1451 gennaio 8 Milano

Francesco Sforza impone a Marcolo Omodei, podestà di Siziano, e al comune e agli uomini di Cassirago di far cessare ogni molestia ai danni di Giovanni Piccinino da Quinzano. Il duca ricorda inoltre ai locali che, trattandosi di un uomo d'arme, gode di esenzioni.

Potestati Siciani (1) ac comuni et hominibus Cassiraghi.
Se lamentano a noy el strenuo Zohannepicinino da Quinzano, homo d'arme del spectabile Alexandro Vesconte, che vui et homini lo voleti artare ad contribuire cum vuy insieme alla tassa delli cavalli et che lo voleti molestare per casone delli allogiamenti, dove molto se tene agravato et molestato indebitamente. Il perchè, essendo luy homo d'arme et se exercisse in li servicii nostri, dicemo che non debbi sentire tale graveze, immo debba havere qualche reservacione più che vuy altri. Pertanto volemo che tu, potestate, provedi et faci che non gli sia data più graveza né molestia per tale casone et de cetero vuy, homini, non lo molestariti, immo tractatilo per modo che se habbia ad laudare de vuy. Mediolani, viii ianuarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Marcolo Omodei (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 215).