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140. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1450 agosto 19 Lodi

Francesco Sforza ordina a Francesco da San Pietro di portarsi a Pavia e accordarsi con il referendario per prendere possesso, a nome della Camera ducale, dei beni facenti parte dell'eredità di Paolo da Galliate.

[ 97r] Magistris intratarum extraordinariarum.
Perché intendemo che la hereditate de Paulo de Gallià è devoluta legittimamente alla Camera nostra, pertanto volimo che vui mandiati ad pigliare la possessione, beni e fructi dela dicta heredità in nome della Camera nostra. Et parevace et volimo che vuy, Franceschino da Sancto Piero, ve conferati perfino a Pavia et lì ve intendiati con lo referendario nostro (1) et pigliati la possessione deli dicti beni per nome della Camera nostra. Et vogliati ancora, bisognandovi, intendervi cum lo dicto referendario per lo facto dello Rosso da Valle et dareti al dicto referendario ogni aiuto ve parerà et che ne recercarà. Et circa ad ciò vogliati ussare omni dilligencia et solicitudine. Ex Laude, xviiii augusti 1450.
Post datum. Volimo similiter che vediate examinare Gabriel et Augustino (2) et tuti quilli altri bisognarà per lo facto delo tossare della moneta. Et dati circa de ciò omni favore bisognarà per trovare la verità della cossa. Et se della presa dela dicta possessione se lamentase alcuno, diceti che vengano da nuy che gli faremo raxone. Data ut supra.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 319, con inizio 1451 gennaio 1).
(2) Si tratta di Agostino da Vallo.