Registro n. 2 precedente | 1452 di 1791 | successivo

1452. Francesco Sforza a Vincenzo Amidani 1451 gennaio 17 Milano

Francesco Sforza informa Vincenzo Amidani, suo cancelliere, che nella vertenza che oppone i canonici regolari di San Domenico a Giacomo Borromeo, vescovo di Pavia, egli ha appoggiato prima i canonici, poi il vescovo.

[ 358v] Vicentio, canzellario (1).
Alli dì passati, vertendossi differentia fra il reverendo monsignore lo episcopo de Pavia (2) et gli monaci regulari per la chiesa de Sancta Epifania da Pavia, scripsimo alla santità del nostro Signore in favore d'essi monaci. Postea, ad suasione et preghi del prefacto monsignore per el mezo de Nicodemo, nostro canzellario (3), revocassime esse littere scripte in favore d'essi monaci et per nostre littere recommendassimo monsignore a sancto patre, el qual, secondo sentimo, concesse le bolle ad luy. Nunc autem, perché havimo inteso che essi monaci dicono, gravandosse della concessione, che la revocatione delle littere quale prima scripsimo in suo favore non è proceduta de mente nostra et che è facta senza nostra saputa, dicemo et te chiarimo che sì et tale revocatione è proceduta invero de mente nostra. Et nondimeno lassimo tutto in la disposicione de sancto patre, alla gratia del qual volimo mò ne recomandi. Mediolani, xvii ianuarii 1451.
Cichus.
Non habuit locum (a).


(a) Aggiunto nel margine sinistro Non habuit locum.

(1) Si tratta di Vincendo Amidano.
(2) Si tratta del vescovo Giacomo Borromeo (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 801).
(3) Nicodemo Tranchedini da Pontremoli.