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1475. Francesco Sforza ad Antonio Trecco e Giovanni Ceno da Varese 1451 gennaio 21 Lodi

Francesco Sforza esige che Antonio Trecco e Giovanni Ceno da Varese, rispettivamente tesoriere e referendario di Cremona, facciano avere a Troiolo da Doiono i 25 ducati che gli spettano.

Thexaurario Cremone (1) et referendario ibidem (2).
Nuy, havendove ali dì passati scripto maravigliandone che vuy non havevati spazato Troyolo da Doyono, presente exhibitore, deli ducati xxv ve havimo scripto gli dovesti dare, tu, referendario, ne respondesti che li havevi apparigiati et che erano a sua peticione, el quale Troyolo è stato qui da nuy et dice non haverli ancora havuti. Pertanto volimo debiati provedere ch'el sia subito spazato di dicti ducati xxv, deli quali ve havimo per altre scripto. Et ultra quilli xxv ve scrivemo et volimo gline dati altri xxv d'oro per dare ad uno nostro amico. Siché, computando l'uno et l'altro, siano in tucto ducati l d'oro et lo spazati subito integramente, siché non habiamo ragione repplicare più et ch'esso Troyolo non habia a tardare lì per questa casone. Et avisati poi del tuto li Maistri del'intrate nostre. Laude, xxi ianuarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Antonio Trecco (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 412).
(2) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).