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1481. Francesco Sforza a Nicodemo Tranchedini da Pontremoli 1451 gennaio 22 Lodi

Francesco Sforza vuole che Nicodemo Tranchedini perori presso Cosimo de' Medici il rimpatrio a Firenze di Rinaldo degli Albizzi, scacciato dal padre per la sua fedeltà alla città.

Nicodemo (1).
Perché Raynaldo degli Albisi, genero de Fiascho nostro (2), è stato continuamente discazato dal padre per non essere stato consentaneo ala voluntà et dispositione soa, quale è rebello de quella magnifica comunità de Fiorenza, et per essere stato esso Raynaldo sempre devoto ad essa comunità et inclinato al bene de quella republica, desiderando Fiascho molto obtenere che per nostro mezo potesse tornare ad repatriare, et noy, sì per consolatione del dicto Fiascho, sì per contemplacione nostra, volimo che tu sii cum el magnifico Cosmo che, essendo dicto Raynaldo discazato dal padre, como havimo dicto, per essere contrario dela sua voluntà et amatore devoto verso quella comunità, gli piaza ad nostra complacentia fare opera ch'el possa repatriare, advisando la soa magnificentia che ne farà de ciò tanto singularissimo piacere quanto de cosa ne potesse al presente fare, como al dicto ser Simone (3) più largamente havimo dicto a bocha. Data ut supra.
Cichus.


(1) Si tratta di Nicodemo Tranchedini da Pontremoli.
(2) Si tratta di Fiasco da Calabria.
(3) Si tratta di Simone Giorgi da Spoleto.