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1547. Francesco Sforza a Teseo 1451 gennaio 28 Lodi

Francesco Sforza nega con il cancelliere Teseo che Boccacino abbia detto a Luchina Dal Verme le parole che gli attribuisce. Cerchi, quando sarà con Luchina, di ottenere che Boccacino non sia menato per le lunghe.

Theseo, canzellario.
Ad quanto per toe littere ne scrivi del facto de Boccacino con la magnifica madonna Luchina te dicemo che Boccacino non disse may quelle parole ne scrivi et non sonno vere, né forono may vere, anze dice volere portare arme et fare el mestero et che non sa fare altro; ma questo ne pare uno mettere tempo et andare alla longa si che seray con essa madonna et con ogni honesto et bono modo te parerà convenire cercharay lo spazzo d'esso Boccacino et fare quanto t'è imposto sì che esso non sia menato più alla longa, né staghi più per li albergi, né anchora habbia più casone tornare da noy per questo, né mandare. Et cossì vogli ancho ricordare el facto de Antonio figliolo de Paulo da Roma per modo habbia effecto et presto. Laude, xxviii ianuarii 1451.
Facinus.