Registro n. 2 precedente | 1585 di 1791 | successivo

1585. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1451 febbraio 13 Lodi

Francesco Sforza ordina al luogotenente di Cremona di indagare su quanti sono gli assassini, oltre agli acciuffati famigli di Collo Beteti. Se sono solo quelli presi, si impicchino. Quanto a coloro che trafficano al di là del Po, vuole sapere perché, come, chi sono. Da ultimo, esprime ii suo stupore per il raddoppio dei costi per il ponte sul Po.

Locumtenenti Cremone.
Havemo recevute vostre littere continente più parte, ale qualle respondendo et primo ala parte deli famegli de Collo Beteti, qualli haveti facto pigliare et trovati in effecto colpevele dela morte de quello mercadante dicimo che haveti facto bene et comendiamo la vostra dilligencia circa ciò che cede in conforto deli boni che hanno voglia de ben vivere et in honore vostro et nostro, ma perché a nuy pare verisimile che etiam altri che quelli famigli habianno tenuto mano al delicto volimo che de novo gli faciati examinare et sapere da loro se veruni altri, o famegli, o homini d'arme, sonno colpevoli del homicidio, et se trovandosi altro in defecto cerchate per ogni modo et via haverli nele mano et non possendoli havere vui, avisatice noi acioché possiamo provedere de havergli et in questo caso soprasedeti dela morte de quelli famigli perché facendoli morire più difficile seria potere havere li altri. Ma quando non se trovasse altri colpevole se non quelli haveti nele mano volimo faciati armare cinquanta cavalli et faciati acompagnare quelli al loco dove hanno commisso la cativanza et selarigine et gli faciati donare ale forche segondo el loro merito per satisfactione dela iusticia et per dare a vedere ad ogni homo che li tristi ne spiaceno como fano.
Ala parte de quelli che vengano lì dal canto de là, non ve innovemo altro più como per lo passato quanto al venire lì, havendoli vui quella bona dilligencia scriviti, salvo che non intendimo che traficano de là da Po se non sapiti como, et senza vostro bolatino non vadano, in modo che sapiati chi andarà et perché et coma.
Ala parte del ponte ne maravigliamo de quanto scriviti perché a nuy [ 406v] ci ha dato ad intendere che non constaria più che libre II milia imperiali et che mo' non se possa fare per manco de IIII milia, eccetera; non intendemo questo facto, et pertanto habiati a vui Manfredo da Forlì et l'altri che se impazano et vedeti intendere meglio la cosa.
Ala parte dela possessione Marcoleone et de quello da Covo et Antignà restiamo avisati et etiam de fratè Ambroxo del'ordine di Minori. Procedendo cum l'ordine havimo sopradicto, volemo che andati vui medessimi cum cinquanta o sexanta cavalli al loco dove hanno commisso el peccato et a maiore evidencia dela cosa faciati piantare uno paro de forche et gli faciati impicare, et studiative fare richatare li dinari et ogni robba del mercatante morto et farlo servare, aciò d'esse cum la cavala se ne fatia quanto ve scriverimo. Laude, xiii februarii 1451.
Cichus.