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1591. Francesco Sforza a Giovanni Botta, a Gracino da Pescarolo, a Bartolomeo da Correggio e ai deputati di Pavia 1451 febbraio 15 Lodi

Francesco Sforza ordina a Giovanni Botto, a Gracino da Pescarolo e a Bartolomeo da Corregio di dare, nonostante le difficolta di reperimento, le 6000 lire spettanti ai signori da Correggio.

Iohanni Botto, Gracino de Piscarolo et domino Bartholomeo de Corrigia.
È retornato da noi Luca Bertano et dictone come quelli magnifici signori de Correzo restano havere sopra quelli assignatione sonno facte là seimila libro, cioè libre 6000 o circa, le quali gli si pagano sopra le additione ha facta la comunità et secundo Angelo Simonecta, nostro segretario et consegliero, ne ha decto et informato la comunità ne vene ad perdere circa vii milia libre cioè circa libre vii milia, et queste vii milia libre noi veneressemo ad non poterle havere per questo anno, dele quale sapete ne è facta assignatione ad più persone. La qual cosa a nuy pare enorme et despiacevole che la comunità ne venesse ad perdere tanta quantità et li creditori non potesse havere il suo, né noy porressemo per occurrentie nostre gravare de uno soldo quella comunità; et pertanto volimo tegna ogni modo et via recaptare et trovare questi denari con qualche interesse, sì bene fusse dui et mezo o tre per cento, et fare che Luca habia questi denari contanti et al'altri corrano mese eor mese le additione, et questi denari contanti siano pagati deli primi che corrono comenzando el mese de zennaro proximo passato, che venerà ad essere forse cinque o sei mesi. Et in ciò usariti ogni studio, sollicitudine et diligentia come fosse per noi proprii et cossì la reputamo et poterasse ben fare, perché quelli che hano dato la robba poterano meglio havere patientia et espectare aciò meglio potiati dare modo ad questo, poterite dire cum la comunità che, non trovandose questi denari tra x o xii dì proximi, correranno li incanti facti in la additiono. Laude, xv februarii 1451.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit deputatis ad negocia Papie.