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162. Francesco Sforza ad Alberto Marliani 1450 agosto 23 Lodi

Francesco Sforza comunica ad Alberto Marliani di avere deliberato di lasciargli la podestaria di Cremona e di aver posto all'incanto quella di Valtellina, sperando che vi concorra suo figlio Marco.

[ 103r] Potestati Cremone (1).
Noy havevamo facto restare de incantare dui officii, cioè la potestaria de Cremona et quella de Voltolina, per lassarle ad vuy et ad vostro figliolo, ma, considerato che nuy facemo incantare tuti li nostri officii per la necessitate grande et bisogno che havemo del dinaro, n'è stato bisogno, et etiam strecti da necesitate, incantare dicti officii, delli qualli certamente n'è gravato assay. Pur ve advissamo como havemo deliberato lasarvi uno deli dicti dui officii, quali è quello de Cremona, dove seti de presente, per lo più commodo et honorevele per vuy. Quello de Voltellina havemo deliberato sia incantato et così se incantarà et deliberarasse presto. Pertanto ne posseti advissare Marcho, vostro figliolo, de questo, inanzi se deliberi dicto offitio, perché volendo lui incantarlo, seresemo contenti gline fose compiazuto ad l' incanto, secondo se deliberano gli altri officii. Laude, die suprascripta.
Cichus.


(1) Identificato come Alberto Marliani (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 408).