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1632. Francesco Sforza a Pietro Ardizzoni 1451 marzo 2 Milano

Francesco Sforza ringrazia Pietro Ardizzoni per l'invio (che vuole urgente) di 4000 staia di frumento. Circa l'imprigionamento del fratello a Ferrara, non ha nulla da dire, perché è stato liberato. Il mulino, poi, non gli può essere concesso, perché le sue entrate sono per il castello di Guardasone.

Domino Petrum de Ardizonibus.
Respondendo ad una vostra littera data a xxiiii del passato continente quatro parte, dicemo ala prima, dele quatromillia stara de formento che ne piace le habbiate recatate et vene commendiamo et regraciamo confortandavi che lo vogliati mandare cum ogni celerità possibile, perché n'havimo bisogno per darlo ale nostre gente d'arme come etiandio ve scrivono li Magistri dele intrate nostre, ali quali havimo dato carico de intendersi con vuy in ogni cosa circha de ciò. Al facto della detencione de vostro fratello a Ferara, non dicemo altro poy ch'è relasato, avisandovi però che intesa la detemptione soa subito scripsimo ad Antonio da Trezo, nostro famiglio, quello n'è parse circha ciò, et etiandio noy havemo provisto ala satisfacione vostra qui, como intendereti da Gasparo, vostro fratello. Della littera per l'officio delle bollecte de Parma, non dicemo altro perché dicto Gasparo ve avixarà del tutto. El molino che richiedeti non ve possemo dare, perché l'intrate d'esso molino sono deputate al castello nostro de Guardasone. Mediolani, ii marcii 1451.
Cichus.