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1648. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1451 aprile 20 Milano

Francesco Sforza esige che il podestà di Castell'Arquato tolga ai soldati, che hanno fatto danni ai prati e ai seminati, quel tanto del loro soldo che corrisponde all'equivalente dei danni da loro recati. Gli uomini d'arme che hanno rubato bestie per non avere avuto subito l'alloggio, vengano costretti alla restituzione. Se vi sono più persone di quelle incluse nelle cedole, dette persone siano mandate dove le destinerà Raffaele Pugnelli.

[ 447r] Potestati Castri Arquati.
Perché n'è facto querela per parte del comune et homini de Castello Arquato che per alcuni de quilli nostri soldati quali alogiano lì sonno damnificati li prati et semenerie de quello loco, pertanto volimo che se alcuno d'essi soldati daranno danno in li prati et semenerie havendo loro le taxe che gli sia facto emendare lo danno in sule taxe loro zoè de quelli daranno el danno, retenendoli dicte taxe per la quantitade delli danni dati, accioché li homini non siano tenuti alle taxe et sopra quello recevano lo danno nelli prati, campo et loro seminerie. Ceterum intendemo ancora che per non essere stato dato alogiamento subito ad certi homini d'arme ad quali per lo novo compartito è stato dato alogiamento a quella nostra terra, hanno corso ala terra et hanno presi alcuni de quilli homini et pigliato bestiame et commesso errori assay; de che te dicimo et commandiamo che, siando cussì, vogli fare restituire tutto lo bestiame che havessero tolto et cussì ogni altra cosa tolta. Quilli ad chi è stato dato alogiamento per el compartito novo in quella nostra terra se contengono in la lista et cedula inclusa et se più alogiamenti fossero occupati per altre gente oltra lo numero contene la dicta inclusa cedula, volimo che siano remosse dicte gente da dicti allogiamenti et che siano mandati dove serà ordinato per Raphaello Pugnello o altro nostro mandato sopra ciò, cum lo quale ve vogliati intendere opportunamente, che non habbiano ad seguire inconvenienti. Ex Mediolano, die xx aprilis 1451.
Cichus.