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1666. Giovanni de Schiciis a Cecco Simonetta 1451 aprile 17 Milano

Giovanni de Schiciis traccia una breve storia di Vescovato, comune, inserito con altri, nell'estimo di Cremona. Di lui non si hanno prove di esenzione.

[ 451r] Magnifice et domine mi maior honorandissime, vista la littera della magnificencia vostra data al dì de heri et intesa la continentia d'essa ultra la informacione, la quale in essa haveva materia ne ho pur voluto havere etiam informacione d'altri et in effecto trovo il loco de Vescovato, el quale era comune extimato cum li altri comuni del descricto de Cremona in libre i soldi i denari vi, essere stato aquistato per uno misser Guido da Gonzagha, predecessore de questi gentil'homini de Gonzagha li quali el tene al presente da quelli de Calzavacte, citadini de Cremona. Et cossì al tempo del signore duca de Mediolano primo el dicto loco de Vescovato perfina ale guerre, che furono da parte a parte poso la morte del prelibato signore messer lo duca primo, che mo' sono xlviii anni avere circha, contribuiva e conferiva per la ratta del dicto extimo ad ogni briga et factione con el comune de Cremona et obediva alli officiali de Cremona como fasiva li altri comuni del destricto, ma al tempo dele dicte guerre el dicto loco de Vescovato fece grande guerra ad Cremona et, habiando messer Ugolino Cavalcabò tolto el dominio de Cremona, feci con quelli da Gonzagha chi tenevano el dicto loco una treugha de cinque dì con duy dì de contramando, la qual treuga durate al tempo del dicto messer Ugolino de Carlo Cavalcabò e de messer Gabrino Fondulo, perfina che esso messer Gabrino dedi il dominio de Cremona al signor messer lo duca de Mediolano passato, al tempo del quale steti pure dicto loco como era stato con li dicti prenominati, et cossì al tempo de queste guerre de Veneciani l'ano tenuto et facto francho in la forma che vuy vedeti ma che habbiano liberacione alcuna, nì privilegio alcuno non credo, per questo maxime che l'anno passato el podestà presente e mi, como vice referendario ge mandassimo la copia de decreto o ordine facto, che cadauno che tenessi castello forteza overo altra cosa in feudo overo altramente dovesse infra il termino limitato havere presentato le loro rasone qua, overo alli magnifici del ducale conscilio de Mediolano essi da Gonzagha overo altro de loro ebbe a dire che in questo non haveva a fare cosa alcuna e ch'el signore messer lo duca de Mediolano sappeva bene como tenevano il dicto locho: e cossì non comparsino may avante lo podestà nì allo officio del referendario, nì feci scusa alcuna. Se avanti quelli de consilio comparsene may non il posso sappere: la magnificencia vostra lo poria sappere dalo officio deli magnifici del ducale conscilio che havesseno obligacione alchuna con il prelibato signor messer lo duca passato non il so, ma credo de non, perché ne haveria pur sentito qualche cosa et etiam perché me dice uno, che fo officiale nel dicto loco, che altre fiade al signor messer lo duca de Mediolano passato ge domandano exemptione [ 451v] per lo dicto loco e non sentì may che la ge fosse facto. Credo firmamente che se i l'avessero havuta, l'haveriano apresentata; e cossì se hanno atribuito e franchato il dominio del dicto loco per lo modo et forma supradicti. E questo è quanto in questa facenda so e posso dire; e so più oltra io sapperò, ne farò subito avisata la magnificencia vostra ala quale strectamente me recommando. Data Cremone, die xvii aprilis 1451 (a).
Execellentissime magnificencie vostre con recomendacione fidelis Iohannes de Schiciis, et cetera.


(a) A tergo: Magnifico maiori honoratissimo domino Cicho Simonete ducali secretario, et cetera.