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1710. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1451 maggio 12 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Castell'Arquato, constatata la veridicità dei fatti, renda giustizia al cappellano ducale don Giovanni per certe acque, che dice abusivamente occupate.

[ 460v] Potestati Castri Arquati.
El venerabile don Iohane, dicto sacerdote nostro capellano, ne dice deve havere certa quantità de dinaro et altre cose d'alcuni sui debbitori, dalli quali non p̣ retrahere cosa alcuna et che tutto el di gli danno bone parole et menalo ala longa. Pertanto volimo, constando ad ti che li dicti debitori siano veraci debitori del dicto sacerdote, viduta la veritade del facto, tu gli debbi ministrar rasone in certe aque, quale essi dice per alcuno essergli occupate. Data Mediolani, die xii maii 1451.
Cichus.