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174. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino e Antonio Trecco 1450 agosto 24 Lodi

Francesco Sforza sollecita Giovanni Mauruzzi da Tolentino perché, d'accordo con il tesoriere Antonio Trecco, si faccia dare 650 ducati dagli ebrei di Cremona, assicurandoli che verranno risarciti.

Domino Iohanni de Tollentino, Cremone locumtenenti.
Magnifice et strenue miles gener noster carissime, nui havemo dato licentia ad quisti ebrei da Cremona che se tornino ad casa, con questo: che debiano servirce de quelli 650 ducati che restavano ad havere dela somma de mille ducati che altre volte prestarono per le mano de misser Andriocto del Mayno. Pertanto volimo che vui ve debiate intendere per tal faccenda con el thesaurero (1) o con qualunqua altro parirà ad vui debia bisognare et fare che dicti 650 ducati se possano havere, azò li possamo operare in li nostri bisogni. Et alli decti ebrei vui ne fariti fare li assignamenti su in le nostre intrate in li datii del'anno che vene, azò che ancora loro siano chiari potere ad qualche tempo havere li loro denari, assignando ad ciascuno la rata sua per quello prestarono la prima volta et che non siano gravati più l'uno che l'altro al presente che fussero allora, quando exborsarono li dicti denari. Laude, die 24 augusti 1450.
Cichus.
In simili forma et dicta die scriptum fuit Antonio Trecho, thesaurario Cremone.


(1) Identificato come Antonio Trecco (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 412).