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1750. Francesco Sforza ad Andrea Simonetta 1451 maggio 28 Milano

Francesco Sforza dice ad Andrea Simonetta, castellano di Monza, di essere costretto a cercare soldi per il mantenenimento della gente d'arme e per molte altre necessità. Ne ha cercati ai cittadini; chieda ora lui a Taddeo da Busto, da lui detenuto, 400 ducati d'oro, che restituirà con le entrate dell'anno successivo. Avuto tale sussidio, Taddeo avrà la libertà.

Andree de Simonettis, castellano Modoetie.
Per supplire ale grande spese che havemo ale spalle per sostentatione dele nostre zente d'arme et satisfatione de molti altri carichi occurrenti ne è stato necessario rechiedere subsidio ali cittadini nostri et maxime ad quelli che ne sonno più affectionati et ne havemo rechiesti alcuni quali ne hanno subvenuti promptamente et voluntera. Et perché prendemo fede in Thadeo da Busti destenuto lì che lui anchora debbia fare el simile volemo che, retrovandoti con esso Thadeo lo conforti et induchi che lui insieme con soi fratelli ne vogla subvenire de quatrocento ducati d'oro deli quali gline farimo bona et valida assignatione sopra l'intrate nostre del'anno ad venire, como è facto ali altri. Et in questo non voglia adure difficultà alcuna advisandote et cossi ne poi advisare lui, che posto ordine ad questa subventione te mandarimo la lettera dela liberatione soa, quale è fornita et spazata in tucto. Mediolani, xxviii maii 1451.
Cichus.