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1753. Francesco Sforza al luogotenente, al podestà, al referendario di Alessandria e a Pietro Accettante 1451 maggio 29 Milano

Francesco Sforza comunica al luogotenente, al podestà, al referendario di Alessandria e a Pietro Accettante che, in ossequio ai capitoli sottoscritti con la città, consente che l'entrata del dazio della scannatura le sia lasciata per provvedere alla riparazione del ponte di Tanagro. Non vuole, poi, che nell'Alessandrino si introducano ulteriori dazi contro gli abitanti della città.

Locumtenenti, potestati, referendario Alexandrie et Petro de Acceptantibus.
Quella carissima comunità de Alexandria per soi ambasatori a noi mandati fra altre cose ne fa rechiedere gli vogliamo lassare l'intrata del datio dela scannatura di quella nostra città per convertirla in reparatione del ponte de Tanagro. Il perché, recordandoce noi havere capituli cum essa nostra comunità, quali fano mentione de ciò, volimo et vi comectimo che faciate observare distincte quello capitulo, quale parla de ciò, in omnibus et per omnia, como iace, perché intendimo gli sia inconcussamente observato quanto gli havevamo promesso, como è ragionevole et iusto.
Rechiedono similiter ipsi ambasatori, nomine comunitatis ipsius, che vogliamo ordinare che in le ville o terre de Alexandrina non sia imposto datio o vectigale alcuno altra l'usato contra et in preiudicio deli cittadini d'Alexandria, et se veruno fosse imposto sia revocato. Il perché volimo et vi commectimo che ve informati diligenter de ciò et provediati omnino che siano servati li capituli ad essa nostra comunità, non gli lassando innovare datio veruno et cosa per la quale merito se possa agravare, et questo fati con effecto. Data ut supra.
Cichus.