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1757. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1451 maggio 31 Milano

Francesco Sforza raccomanda a Lancillotto da Figino di accelerare la fine del lavoro di Casalmaggiorre. Insiste che faccia avere presto ad Angelo da Caposelvi 100 ducati sul sussidio dato dalla comunità, né scordi che Angelo abbia calcina.

[ 470r] Lancilotto de Figino.
Lancilotto, havimo recevuta la tua littera de dì xxvii del presente et inteso quella per essa ne scrivi del tuo essere stato ad Casal Maiore et di quello hay sequito cum Angelo, nostro famiglio, et cum quella comunità. Respondendo breviter te commendiamo de tutto, perché hay satisfacto la voluntà nostra; alla parte de Rabote to et de quilli Iacomo della Gerola, te respondemo per un'altra la voluntà nostra. Del modo hay ad tenere per quilli cavalli xxiii, per li quali resta logiamenti in Parmesana, te advisamo per un'altra, solo te dicimo che ad quella opera de Casal Maiore non lassi dal canto tuo manchare alcuna cosa che se fornisca presto et se non hay facto dare quilli cento duchati te havimo scripto ad Angelo provedi li habbia subito, et siamo contenti gli fazi dare de quilli del subsidio ne fa quella comunità, como tu scrivi. Cussì provedi ch'el habbia della calcina et che non gli manchi, advisandote che nuy siamo contenti che ad quilli darranno la calcina sia facto suso quilli dinari del subsidio, cioè delli ultimi che se cavaranno. Siché dal tuo lato non gli lassare manchare niente. Data Mediolani, die ultimo maii MCCCCLprimo.
Iohannes.